Expo Dubai e il Forum italiano dell’export negli Emirati.
Il 31 marzo si è concluso Expo Dubai 2020. L’Esposizione universale, rimandata di un anno a causa della pandemia, ha fatto registrare ottimi numeri: oltre 20 milioni di visitatori in presenza e 180 milioni di tour virtuali. Tra gli eventi, si è tenuto l’incontro tra le delegazioni di imprenditori italiani e degli Emirati Arabi. Il presidente del Forum Lorenzo Zurino ha commentato: “Mai come in questo contesto il commercio verso l’estero deve lavorare insieme alla diplomazia politica”
Al via dal 1°ottobre dello scorso anno, è la prima volta che l’Esposizione si tiene in un Paese arabo e in generale nell’area Me.Na.Sa (Medio Oriente, Nord Africa, Asia meridionale). Rimandata di un anno a causa della pandemia da Covid-19, l’edizione ha retto bene le aspettative, nonostante sullo sfondo siano rimaste non solo l’emergenza sanitaria ma anche, da fine febbraio, la guerra in Ucraina.
Esportazioni e diplomazia
Il conflitto coinvolge direttamente il mondo di Expo, dove per natura si ritrovano quasi tutti i Paesi del mondo – 192 per questa edizione – per promuovere le proprie competenze e stringere rapporti in primo luogo commerciali. “Riteniamo che il commercio all’estero sia una delle chiavi di volta nel contesto di guerra in cui viviamo. Dove ci sono Stati che operano all’estero si creano valori che nessuno è disposto a perdere: mai come adesso la diplomazia commerciale deve andare insieme alla diplomazia politica”, dice Lorenzo Zurino, presidente del Forum Italiano dell’Export che il 21 marzo ha fatto tappa a Dubai in occasione di Expo.
Il Forum Italiano dell’Export all’Expo di Dubai
Il Forum Italiano dell’Export si propone come occasione di confronto sul valore del Made in Italy tra i più importanti attori nel panorama imprenditoriale e istituzionale, sia all’Italia che all’estero. Nato nel 2018, ogni anno organizza gli Stati generali dell’export, lavorando con partner di diverse regioni italiane. Atterra adesso a Dubai, dove è ospite dell’imprenditore Rashid Al Habtoor. L’obiettivo è creare rapporti tra le aziende italiane e quelle degli Emirati, mettendo a confronto delegazioni dei due Paesi. L’incontro ha visto la partecipazione di aziende come Magaldi, Rigenera, 303, Benetton, Zoppas e Shedir Pharma. Tre i macrotemi delle sedute in programma: automazione e innovazione, cibo e agricoltura, medicina e assistenza sanitaria. Zurino sottolinea come l’Expo sia soprattutto “un momento di importantissima semina”. Prima dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, “l’export italiano era in un momento felicissimo. Ci siamo ritrovati a dover parlare di ripartenza per via della guerra. Speriamo che l’Italia raccolga quello che ha seminato. Dove c’è talento, eleganza e bellezza c’è l’Italia, dobbiamo avere la capacità di raccontarci”.
Il Padiglione Italia
L’Italia sta raccogliendo i suoi frutti da Expo in diversi ambiti. Il progetto per il Padiglione Italia – firmato dagli architetti Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e dalla società F&M Ingegneria – è stato premiato dalla rivista di architettura e design Exhibitor nell’ambito dei World Expo Awards, dove ha vinto nella categoria dei migliori elementi del percorso espositivo. Il riconoscimento è dovuto in particolare alla riproduzione, in grandezza naturale, del David di Michelangelo, posizionato al centro della struttura italiana. Lo scorso ottobre il Padiglione aveva già ottenuto un premio come miglior progetto imprenditoriale dell’anno ai Construction Week Awards negli Emirati Arabi Uniti.
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