LITTLE TALK, UN VIAGGIO INSIEME A IMPRENDITORI E MANAGER | INTERVIEW 3
Economia, impresa, attualità, lavoro, finanza: conoscere il mondo del business da vicino, grazie al punto di vista privilegiato di chi vive quotidianamente opportunità e sfide del mercato. Little Talk vuole offrire una lente d’ingrandimento su rapporti economici e dinamiche di mercato attraverso il racconto di imprenditori, professionisti e manager che ci porteranno nel cuore delle loro aziende. In ogni intervista chiederemo di rispondere a 4 domande: una breve chiacchierata per scoprire il mondo degli affari.
Oggi a Little Talk intervistiamo Matteo Gerli, CEO di Enjoy Experience Training Center
Nome: Matteo Gerli
Ruolo: CEO
Azienda: Enjoy Experience Training Center
Settore: Sportivo
Descrizione: Enjoy Center è un centro polifunzionale con piscina, palestra, ludoteca, riabilitazione e ambulatori specialistici. È un posto unico, dove innovazione, inclusione e formazione s’incontrano ogni giorno. È cura dell’individuo dal corpo allo “spirito”, è attenzione alla salute, alla crescita e all’educazione, è il posto per la famiglia e per le amicizie, per le aziende e i professionisti. Enjoy è uno stile di vita.
Perché fai questo lavoro?
AMO LO SPORT. Basterebbe questo e potremmo chiudere qua la domanda, a parte gli scherzi lo sport fa parte della mia vita sin da quando ero bambino, giocavo praticamente a tutto, poi crescendo sono stato giocatore di basket e poi anche allenatore, ho scelto l’università dello sport e preso il diploma ISEF, quello che oggi è stata sostituito dalla laurea nella facoltà di scienze motorie, ho insegnato motoria a scuola e ho organizzato camp estivi per i bambini dai 5 ai 14 anni; alla fine ho capito che non riuscivo a vedermi da nessun’altra parte se non nel mondo dello sport. Ho voluto poi fare un passo ulteriore, insegnare e fare sport non mi bastava più, volevo crescere, sapevo di avere le capacità, e allora con i miei amici di università abbiamo deciso di fare il grande passo e provare a gestire qualcosa di nostro. Dal 2001 gestiamo il centro sportivo di Cernusco sul Naviglio e nel 2010 abbiamo partecipato al bando per la gestione della piscina comunale di Cernusco, diventata poi l’Enjoy Center attuale, che oltre alla piscina vanta anche una palestra, un settore di riabilitazione e medicina e una scuola materna, etc…
Credo molto nello sport e nel benessere generale che lo sport sa darti, quello che voglio è far stare bene quante più persone possibili, coinvolgerle sin da bambini, trasmettere la cultura dello sport e far scoprire i numerosi vantaggi del fare movimento. Io stesso non mi fermo mai, ogni giorno mi ritaglio del tempo per me e faccio movimento, vado a correre o gioco a padel, molto spesso con i miei collaboratori, proprio a testimonianza del fatto che quando si fa sport si è più attivi, propositivi, si ha una buona carica energetica, si fa squadra e si condivide la fatica. Dico sempre che i progetti e le idee migliori sono quelli nati mentre correvo.
Qual è il tuo punto di forza e quello della tua azienda?
Penso di essere un buon esempio. L’azienda che dirigo oggi non è la stessa di 22 anni fa e nemmeno quella di 12 anni fa, è cresciuta negli anni e io con lei, e non esiste viaggio senza i propri compagni d’avventura, non si può andare da nessuna parte se io e i miei collaboratori restassimo fermi. Il mio obiettivo è quello di farli crescere, prima che professionalmente come persone, di tendere ad un continuo miglioramento e soprattutto a prendersi le responsabilità necessarie per fare questo lavoro e nella vita di tutti i giorni. Mi piace puntare sulla mia squadra, – dopo tutto lo racconta la mia storia, da lì arrivo -, dare loro gli strumenti necessari e permettergli di agire. A volte possono non comprendere le mie scelte, come i giocatori non comprendono quelle dell’allenatore, ma sono certo che con la giusta formazione e una buona dose di coraggio, apprezzeranno questo senso di indipendenza.
Per quanto riguarda Enjoy invece, il punto di forza è senza dubbio la multisettorialità e la sinergia tra i vari settori. Avere più ambiti di lavoro all’interno di un solo centro sportivo ci ha permesso di sopravvivere al covid: mentre altri nostri competitor sono stati costretti a chiudere, noi, anche se in modo ridotto abbiamo potuto continuare a lavorare e rimanere in piedi. Il fatto poi di essere sinergici ci permette di seguire il cliente sotto numerosi aspetti e farlo stare insieme a noi a lungo. Ad esempio, un paziente della fisioterapia, potrebbe avere bisogno di fare degli esercizi di recupero in piscina o in palestra, le feste di compleanno che organizziamo con i bambini hanno molte proposte disponibili perché possono sfruttare più aree, il bar può essere un supporto per la conclusione di un evento con brindisi e buffet finale e così via.
Da dove deve partire un’azienda per avere successo?
Dalle persone, non ci sono dubbi. Se l’azienda si disinteressa del benessere dei propri collaboratori e dei propri clienti, se non fa nulla per proporre servizi all’avanguardia, al passo con i tempi, allora non avrà mai successo. La fiducia è in assoluto la cosa più importante. Il cliente si mette nelle nostre mani per il suo benessere, se si trova bene, se si sente accolto, capito, se sta bene ogni volta che termina un allenamento, allora non solo rimarrà con noi a lungo, ma porterà spontaneamente i suoi amici e i suoi familiari, perché si fida di noi, di come lavoriamo. E lo stesso vale per i collaboratori: se si trovano bene, allora trasmetteranno questo benessere anche ai loro clienti, saranno più predisposti a proporre iniziative, ad interagire e a fare squadra. Insieme al mio team abbiamo creato la NOSTRA Carta dei Valori aziendali, e il titolo che gli abbiamo dato è “Persone al Centro”, proprio per sottolineare l’importanza che le persone hanno per noi.
Qual è l’attuale scenario di mercato in cui opera la tua azienda? Quali le prospettive future?
Lo scenario attuale è incerto, l’Italia è lunga e stretta.
Con questo voglio dire che non si può generalizzare, noi per esempio andiamo molto bene, siamo contenti di come la gente sia tornata a darci fiducia, ho colleghi che però non vivono questa situazione e sono in difficoltà, il contesto fa la differenza.
Se devo analizzare il trend generale, vedo molta voglia di ripartire e fiducia. Ne abbiamo bisogno tutti noi come esseri umani, ma soprattutto abbiamo voglia di farlo. Non si vuole rinunciare allo sport perché è la migliore medicina, senza effetti collaterali, da prendere con costanza per garantire il proprio stato di salute, sia fisico che mentale. Quindi di base sono fiducioso circa le prospettive future, ma è fondamentale non adagiarsi. Come si dice “chi si ferma è perduto”, senza una continua proposta, senza aggiornamenti e la voglia di migliorarsi, non è possibile per nessuno immaginarsi oltre al domani. Noi per il futuro abbiamo già alcuni nuovi progetti che stiamo valutando, sicuramente non siamo intenzionati a fermarci, il tutto sempre mettendo al CENTRO LE PERSONE.
Non perdere la prossima intervista!
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