LITTLE TALK, UN VIAGGIO INSIEME A IMPRENDITORI E MANAGER | INTERVIEW 9
Economia, impresa, attualità, lavoro, finanza: conoscere il mondo del business da vicino, grazie al punto di vista privilegiato di chi vive quotidianamente opportunità e sfide del mercato. Little Talk vuole offrire una lente d’ingrandimento su rapporti economici e dinamiche di mercato attraverso il racconto di imprenditori, professionisti e manager che ci porteranno nel cuore delle loro aziende. In ogni intervista chiederemo di rispondere a 4 domande: una breve chiacchierata per scoprire il mondo degli affari.
Oggi a Little Talk intervistiamo Mirko Giardetti, Digital Innovation Manager di LUBE Industries
Nome: Mirko Giardetti
Ruolo: Digital Innovation Manager
Azienda: LUBE Industries Srl
Settore: Manifatturiero
Descrizione: Produzione e commercio cucine componibili
Perché fai questo lavoro?
Mi piace pensare che abbia saputo da sempre quale sarebbe stato il mio lavoro. Dopo il diploma ho scelto di studiare Informatica all’Università di Pisa perché sentivo che quella era la mia strada. E a distanza di 20 anni dalla prima laurea ho deciso con tenacia, e un po’ di incoscienza, di iscrivermi di nuovo all’università, in questo caso ad Ingegneria Informatica e dell’Automazione all’Univ. Politecnica delle Marche, perché c’erano delle materie che non avevo ancora toccato e che sapevo avrebbero completato il mio profilo.
Grazie a questo atteggiamento, ora posso dire di essere felice di lavorare come Digital Innovation Manager in una grande azienda, figura professionale nuova da noi e in generale nel settore del mobile. Supportare l’innovazione (digitale), spingendo l’adozione delle ultime tecnologie per migliorare i nostri processi e servizi interni è entusiasmante.
Ho un passato da trainer, da sistemista e da analista, mi sono specializzato prima in networking e poi in cybersecurity e ora vivo l’innovazione digitale come una naturale evoluzione del mio ruolo in azienda.
Uno dei principali vantaggi di questo lavoro è che sono “obbligato” ad essere costantemente aggiornato sulle ultime tendenze e tecnologie digitali, e ogni volta mi si apre un mondo di opportunità in termini di apprendimento e crescita professionale. In questo lavoro è tutto molto stimolante dato che raramente si fanno più volte le stesse attività, ogni giorno c’è da “reinventarsi”. Osservo gli altri settori e cerco di declinare in azienda quello che mi affascina e che funziona altrove. Per chi ama il mondo digitale e la tecnologia, la sfida dell’innovazione è una grande opportunità.
Qual è il tuo punto di forza e quello della tua azienda?
Un mio punto di forza è sicuramente la capacità di problem solving e di pianificazione, grazie all’esperienza accumulata nell’analisi e risoluzione di problemi informatici. Abilità che mi stimola sempre a migliorare i processi aziendali, aumentando l’efficienza e la produttività.
Altro punto di forza importante è sicuramente la storicità del mio rapporto con i colleghi del reparto IT e dal tempo trascorso a conoscere l’azienda, sono in LUBE da 23 anni, ormai sono amici prima che colleghi!
Lavorare come Digital Innovation Manager dopo il mio percorso, e con la conoscenza delle tecnologie informatiche, mi dà la possibilità di comprendere meglio le sfide che possono emergere quando si parla di nuovi progetti.
Un DIM deve avere competenze interdisciplinari grazie alle quali può lavorare a stretto contatto con diverse aree dell’azienda, come marketing, produzione, finanza e R&S, per sviluppare soluzioni e servizi e mantenere alta la competitività dell’azienda, il cui punto di forza è senza dubbio la dinamicità e la velocità nell’adattarsi ai cambiamenti del mercato. Con i due brand Cucine LUBE e CREO Kitchens, siamo in grado di coprire tutte le richieste del mercato a 360°.
Abbiamo posto da sempre il cliente al centro e, da qualche anno a questa parte, con il progetto di apertura degli store specializzati, abbiamo raggiunto numeri eccezionali. Attualmente gli Store in Italia sono più di 600. I negozi per noi sono la massima espressione del valore della nostra azienda, tant’è che non vendiamo online ma proponiamo un drive-to-store al cliente finale interessato ai nostri prodotti. Crediamo fortemente nell’esperienza di acquisto presso i nostri punti vendita.
Da dove deve partire un’azienda per avere successo?
Un’azienda per avere successo dovrebbe iniziare definendo bene la propria identità e pianificando una strategia di business. Ciò significa avere una chiara comprensione del mercato di riferimento, della concorrenza diretta e del proprio target di riferimento. Inoltre dovrebbe avere un piano di digital marketing efficace per promuovere le novità in termini di prodotti e servizi (anche se in ottica B2B). Ovviamente è importante avere anche una buona gestione finanziaria per essere in grado di affrontare investimenti necessari e strategici. In ultimo ma non meno importante, bisogna lavorare per costruire un team forte e motivato che sia allineato con gli obiettivi. L’azienda è fatta da persone, sembra una frase scontata ma ricordarselo ogni giorno è la base del successo.
Qual è l’attuale scenario di mercato in cui opera la tua azienda? Quali le prospettive future?
Attualmente il mercato italiano delle cucine componibili sta vivendo un momento di crescita grazie alla ripresa dell’economia nazionale negli ultimi anni, ai vari bonus mobili e al crescente interesse per l’arredamento degli interni tra i consumatori. Durante la pandemia abbiamo riscoperto il gusto di vivere in un ambiente accogliente e funzionale.
LUBE Industries in Italia, con i due brand Cucine LUBE e CREO Kitchens, risulta la prima in termini di fatturato relativo alla produzione di cucine (€ 270 Mln) e ha raggiunto una quota di mercato pari al 12,5%, registrando una crescita media del 7,5% ogni anno dal 2017 ad oggi.
In generale il mercato delle cucine componibili nella nostra penisola sta diventando sempre più competitivo, con un’attenzione crescente alla qualità dei prodotti, alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica.
La nostra azienda ha approcciato da tempo a queste sfide con certificazioni ad alto valore aggiunto (ISO 9001, FSC, ISO 14001, Pannello Ecologico, Greenguard) e con un’innovazione spinta in ambito produttivo (linee e magazzini automatici).
Le prospettive ci proiettano sempre di più in ambito internazionale dove possiamo fare molto bene anche se esportiamo già in più di 70 paesi nel mondo.
Non perdere la prossima intervista!
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